
Le etichettatrici hanno un campo di applicazione ampio e variegato. Basti pensare a tutti gli oggetti che abbiamo in casa per renderci conto di quante etichette siano presenti su buste, flaconi, confezioni, capi di abbigliamento ma anche barattoli, bottiglie e così via. Per moltissimi di questi prodotti vengono utilizzati strumenti come l’etichettatrice portatile, utile per produrre etichette in modo pratico e veloce per tantissime esigenze e finalità d’uso. Vediamo tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.
Tutti gli utilizzi delle etichettatrici
Le etichettatrici sono presenti sia nella grande distribuzione che in uffici, studi e aziende di modeste dimensioni. Possono essere impiegate per catalogare in modo immediato e ordinato faldoni, contenitori, cassetti e armadietti ma anche per indirizzi di spedizioni, lettere, fatture e via discorrendo.
In ambito privato, invece, l’etichettatrice può essere usata per l’uso domestico, ovvero per fare ordine nell’armadio, per catalogare i beni alimentari in cantina o per organizzare un trasloco attraverso l’etichettatura degli scatoloni.
Tipologie di etichettatrici
L’etichetta è una piccola porzione di materiale adesivo che ci da tantissime informazioni utili e che, quindi, viene impiegata in un’infinità di usi pubblici e privati. Sul mercato, tuttavia, esistono tantissime tipologie di etichettatrice che possiamo distinguere in modelli palmari e modelli con desktop.
Le prime, dette anche portatili, sono di ridotte dimensioni a possono stare nel palmo di una mano per un uso pratico e agile. Sono provviste di schermi anche touch che riproducono il contenuto in anteprima e che dispongono di apposita tastiera per formattare il testo e rifinire il contenuto dell’etichetta.
Sono maneggevoli, trasportabili, di facile utilizzo e utili in tantissime situazioni. Chiaramente devono essere scelte in base al tipo di destinazione d’uso perché non possono stampare qualsiasi formato di etichetta.
Etichettatrici desktop
Al contrario le etichettatrici con desktop sono quelle più ingombranti, pensate per non essere spostate perché adagiate e collegate alla corrente via capo. Sono strumenti spesso disponibili in uffici, magazzini, aziende di logistica e grandi realtà perché sono in grado di stampare numerose quantità di etichette dalle varie forme, dimensioni, caratteristiche e finalità.
Per ogni etichettatrice sono previste anche differenti modalità di stampa che, solitamente, consistono in quella termica diretta o a riferimento termico. Nel primo caso ci sarà una testina che emana calore sui nastri termosensibili mentre, nel secondo, avremo un nastro carbongrafico o inchiostrato che trasmette l’inchiostro sulle etichette.
Tipi di stampa e materiali
Le prime possono stampare su diversi tipi di carta termica protetta, non protetta o sintetica. Le seconde, invece, possono stampare su diversi tipi di materiali come carta, PVC, polietilene, polipropilene, carta lucida, carta semi-lucida, carta opaca e poliestere.
Le etichette possono avere varie misure ma queste dipendono sempre dal modello di etichettatrice scelto. Quelle portatili, ad esempio hanno formati di etichette che possono variare tra un centimetro e cinque centimetri di larghezza.
Quelle fisse, al contrario, possono avere dimensioni maggiori, altezze variabili e formati già programmati in base alle misure standard rispetto alle normative vigenti nel nostro Paese.