Piccola guida alla contabilità di una Farmacia

Per quanto concerne il settore della contabilità per farmacie va subito precisato che la proprietà delle farmacie può essere di due tipi : privata o comunale.

Nel primo caso, ossia privata, la titolarità della farmacia può essere innanzitutto di una persona fisica, ma vi è la possibilità che la stessa possa appartenere anche a più persone riunite quindi in una forma giuridica societaria che avrà tra i soci solo farmacisti iscritti all’albo della provincia in cui è ubicata la farmacia.

Le farmacie comunali possono essere gestite in diversi modi, come ad esempio attraverso un’azienda speciale , consorzi tra i comuni o società tra comune e farmacista .

Le farmacie, come tutte le attività commerciali, producono un reddito di impresa e quindi sono soggette per legge ad una serie di oneri commerciali e quindi fiscali.

Innanzitutto va precisato che devono essere in possesso di dichiarazione di messa in servizio, sigillo fiscale, libretto di dotazione, giornale di fondo del misuratore di cassa dove verrà annotato l’incasso giornaliero ed un registro dove annotare l’incasso nel caso in cui il registratore di cassa non sia funzionante.

Nel caso in cui la stessa titolarità della farmacia apra una parafarmacia con la stessa partita iva ci si pone quindi il quesito se la stessa debba dotarsi di una contabilità unica o separata.

La normativa fiscale sul punto ha precisato che in questo caso si può avere una contabilità unica , con il solo obbligo di tenere in evidenza su appositi matrici i differenti ricavi derivanti dalle due attività.

La gestione contabile di una farmacia presenta sicuramente diverse peculiarità , in quanto il reddito positivo può essere di diverse specie: innanzitutto si parla di vendite da banco , ossia quelle particolari vendite dove non vi si fa ricorso al servizio sanitario nazionale ; un secondo tipo è rappresentato dalle vendite dietro prescrizione medica che farà si che la farmacia incasserà immediatamente il ticket e successivamente il rimborso da parte dell’Asl; un terzo tipo di vendita deriva da tutti quei farmaci prescritti per particolari patologie, come ad esempio il diabete ed infine troviamo i contributi, come nel caso ci si trovi di fronte ad una farmacia rurale.

La farmacia venderà generalmente farmacie che scontano un’Iva del 10 %, ma anche farmaci che ne scontano una al 4 %.

Vi sono prodotti all’interno della farmacia che scontano un’Iva al 22 %.

Quando viene venduto un farmaco la farmacia emette uno scontrino fiscale e l’esercente dovrà quindi stabilire se applica la cosiddetta ventilazione o meno , in quanto il legislatore da la possibilità all’esercente di effettuare appunto ventilazione, trovandosi in presenza di prodotti con aliquote diverse ; in questo caso la ventilazione può essere effettuata con cadenza mensile o trimestrale , a seconda di quando la stessa debba versare le imposte.

Quando la farmacia vende farmaci salvavita , essa stessa sarà obbligata ad emettere fattura con un corrispettivo del 22 % di Iva.
Importante sottolineare come, a seguito della introduzione della legge delega n. 23/2014 , si registra un’unica imposta Iri che prevede un’unica fascia di tassazione al 27,5 %.

Un altro beneficio per le farmacie si avrà con il godimento per le stesse della neutralità fiscale che avrà benefici in caso di compravendite delle stesse.