Che cos’è la traduzione asseverata

La traduzione asseverata, nota anche come traduzione giurata o come traduzione certificata, è una traduzione che ha un valore legale: tale valore le viene attribuito direttamente dal traduttore, con una procedura che si esegue davanti a un giudice di pace o in tribunale. Dopo avere tradotto un documento, in sostanza, il traduttore che si è occupato del lavoro giura, in tribunale, di avere tradotto senza alterazioni né omissioni del testo e nel rispetto del vero, per poi sottoscrivere il verbale di asseverazione; questo viene firmato anche dal cancelliere e timbrato.

L’asseverazione delle traduzioni può essere utile per una grande varietà di documenti: per esempio, per un attestato, per un atto di nascita, per un certificato anagrafico, per una carta di identità o per una patente. Per poter guidare in un Paese straniero, infatti, non è detto che la licenza di guida che si possiede sia sufficiente: può esserci bisogno di una sua tradizione, dotata – però – di valore legale, quale appunto la traduzione asseverata. Questa può essere richiesta anche per un certificato medico, per un atto giudiziario o per un ricorso in tribunale, oltre che per una sentenza, per un certificato penale e per un libretto di circolazione.

Ma non è tutto: nel caso in cui si sia in procinto di andare a lavorare in un’azienda straniera, potrebbe esserci bisogno di far tradurre il proprio curriculum vitae e i propri attestati professionali nella lingua del Paese di destinazione. Ecco un’altra situazione in cui si ricorre alla traduzione asseverata. Questa pratica è utile, ancora, per gli atti societari, per i bilanci aziendali, per i certificati di matrimonio, per i certificati di divorzio e per le dichiarazioni ufficiali. Vi si ricorre anche per i titoli di studio, che si tratti di certificati scolastici, di diplomi di laurea, di pagelle, e così via.

Come detto, il meccanismo della traduzione giurata è, tutto sommato, semplice: una volta che il documento legale è stato tradotto, chi ha svolto il lavoro presta giuramento dichiarando di avere tradotto senza vizi di forma, senza omissioni e senza secondi fini, avendo rispettato il contenuto originale. Il verbale su cui il giuramento viene formalizzato prende il nome di verbale di giuramento di traduzione, e deve essere fornito alla cancelleria del tribunale insieme con la traduzione e con il documento originale. Ogni cento righe del plico c’è bisogno di una marca da bollo da 16 euro. La traduzione giurata, infine, ha un valore legale completo nel momento in cui viene firmata anche dal cancelliere e dal traduttore.

Date le lungaggini burocratiche e la complessità delle procedure da seguire, in genere è consigliabile – nel caso in cui si abbia bisogno di una traduzione asseverata – rivolgersi a un’agenzia di traduzioni che si occupi di tutte le incombenze, evitando perdite di tempo. Va ricordato che se la traduzione giurata deve essere presentata a un’istituzione estera, a un’amministrazione o a un ente pubblico può esserci bisogno della cosiddetta legalizzazione, che presuppone semplicemente l’apposizione di un timbro che corrisponde a una certificazione di firma in seguito alla procedura di asseverazione.